Biglietto di Chastel a Castelnuovo: invita l'amico a intervenire sulla «Revue de l’art» sui temi indagati nella raccolta di saggi Arte, industria, rivoluzioni [1], appena edita da Einaudi, inserendosi nel dibattito aperto da Hans Belting sulla cosiddetta “fin de l’histoire de l’art” [2]. Reca una nota di Castelnuovo da ricollegare, verosimilmente, alla data della propria risposta: "3/7" [3].
Lettera di Chastel a Castelnuovo: dopo l’incontro con Giulio Einaudi a Parigi, si mostra soddisfatto della sua proposta per la riedizione di Arte e umanesimo a Firenze e per la traduzione di Fables, formes, figures [1]. Commentando il volume I Mesi di Trento, donatogli da Castelnuovo, concorda riguardo alle affinità del ciclo pittorico della Torre Aquila – che aveva visitato di recente – con le Très Riches Heures dei fratelli Limbourg [2]. In chiusura comunica che la direzione della «Revue de l’art» sarebbe passata a Michel Laclotte e Jean Guillaume [3].
Corrispondenza tra Pierre Chessex ed Enrico Castelnuovo, scambiata negli anni Ottanta. Di una cartolina, verosimilmente mutila della prima parte, non è possibile né dedurre la data, né comprendere la firma del secondo mittente che saluta in chiusura.
Corrispondenza tra Marco Chiarini ed Enrico Castelnuovo, scambiata nella prima metà degli anni Sessanta. Sul verso del biglietto, senza data, sono presenti appunti verosimilmente relativi alla disposizione degli altari della Chiesa di San Verano, presso Abbadia alpina (Pinerolo).
Corrispondenza tra Elisabeth Chirol ed Enrico Castelnuovo, scambiata nella seconda metà degli anni Cinquanta. La prima lettera sembra destinata a Jean Lafond, che l'ha poi girata a Castelnuovo.
Lettera di Ciccuto a Castelnuovo: accompagna l'estratto segnalato in nota [1]. Ciccuto dà conferma in merito alla recensione al volume di Nuccio Ordine su Giordano Bruno destinata a «L'Indice dei Libri del Mese» [2].
Corrispondenza tra Michele Ciliberto ed Enrico Castelnuovo, scambiata alla fine degli anni Novanta. Si conserva unicamente la minuta di un fax redatta da Castelnuovo.
Corrispondenza tra Renata Cipriani ed Enrico Castelnuovo. Seppur senza data, per i temi trattati l'unica lettera rinvenuta si colloca tra il matrimonio di Castelnuovo (26 ottobre 1962) e la morte di Cipriani (12 aprile 1963).
Corrispondenza tra John Clark ed Enrico Castelnuovo, scambiata nella prima metà degli anni Cinquanta: seppur senza data, la prima lettera si colloca nei primi anni in cui Castelnuovo si trasferisce a Firenze per gli studi di perfezionamento (dall'anno academico 1951-52). Si conserva, inoltre, copia della lettera di presentazione di Clark e della Scala, inviata da Bruno Vasari a Kodak (riporta la nota manoscritta: "Per Enrico").
Corrispondenza tra Alberto Colli ed Enrico Castelnuovo, scambiata alla metà degli anni Novanta. Si conserva unicamente una lettera di accompagnamento a un dattiloscritto intitolato Le tavole del cassone nuziale attribuito ad Ambrogio Lorenzetti. Le punzonature dell'oro e le decorazioni.
Lettera di Colli a Castelnuovo: accompagnava l'estratto segnalato in nota [1]. Ricordando un recente e breve viaggio a Torino, Colli comunica di essersi candidata al Premio Nuova Antologia con il suo libro su Le Corbusier, che Castelnuovo aveva già presentato a Torino [2]. Sono citati i membri della commissione: Carlo Bertelli, Gian Alberto Dell’Acqua, Stefano Borsi, Philippe Junod, Franz Georg Maier e Gualtiero Schönenberger.
Lettera di Colli a Castelnuovo: accompagna l'estratto segnalato in nota [1]. Colli annuncia di aver conseguito con il suo libro su Le Corbusier [2] il primo premio Nuova Antologia ad ex aequo con Rossana Bossaglia [3] e ricorda il congresso CENSUS, che si teneva in quei giorni a Pisa [4].